La traduzione medica consiste nella traduzione di documenti di varia natura in ambito medico. Comprende un ampio ventaglio di generi: il traduttore, infatti, può trovarsi a trattare articoli di ricerca pubblicati in riviste specializzate, guide cliniche, testi per libri universitari, brochure informative per i pazienti, materiale informativo, bollettini medici, foglietti illustrativi, conferenze stampa, documentari TV sulla salute e tanto altro.[1][2] Anche gli scopi possono essere diversi. La traduzione può essere svolta per il sistema sanitario, per aziende produttrici di dispositivi medici, azioni di marketing, per documentazione clinica, normativa e tecnica, o la diffusione di conoscenza in campo medico.[2][3] Ad esempio, la maggior parte dei paesi richiede che aziende e organizzazioni traducano nella propria lingua le pubblicazioni e le etichette dei dispositivi medici e dei prodotti farmaceutici. Anche i documenti che riguardano sperimentazioni cliniche spesso richiedono di essere tradotti affinché possano essere compresi da medici, pazienti e rappresentanti legali locali.[2]
Si tratta dunque di un processo che può prevedere un livello di specializzazione e complessità vario. Oltre alle abilità linguistiche del traduttore sia nella lingua di partenza che in quella di arrivo, la traduzione medica necessita una formazione specialistica e una profonda conoscenza della materia a causa della natura altamente tecnica, sensibile e regolamentare dei testi medici. Richiede che il traduttore ponga particolare attenzione nell’accuratezza della traduzione, in quanto possono essere presenti, ad esempio, definizioni e termini specifici, abbreviazioni, termini provenienti dal greco e dal latino e acronimi.[3]
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